Una mostra dove vetro e luce danno vita a capolavori di trasparente bellezza.

La sede non poteva che essere Venezia, patria della lavorazione del vetro soffiato. Qui, durante la Glass Venice Week, si possono ammirare i luminosi frutti dell’incontro tra i grandi artigiani locali e designer di fama internazionale.

Ne parliamo con Samantha Punis, co-direttore artistico insieme a Ilaria Ruggiero.

Come è nata Light Blowing?
Light Blowing è un’idea nata l’anno scorso, quando quattro soci, autentici “illuminati”, hanno valorizzato un’antica fornace. Un progetto complesso che ha richiesto molto tempo e infinite attenzioni. Ci hanno chiesto di immaginare un progetto lì ambientato, che riguardasse il vetro soffiato. Il lighting design ci è sembrato quanto mai adatto allo scopo, in quanto fondeva perfettamente l’alta qualità di Murano, la sua ineguagliabile tradizione, con l’innovazione rappresentata dai designer e dagli architetti.

Che formazione avete, lei e Ilaria Ruggiero, l’altra direttrice artistica?
Ilaria è una curatrice indipendente, laureata in filosofia, interessata a progetti legati al design e all’artigianalità. Io provengo dal mondo della comunicazione, dell’arte contemporanea, occupandomi di eventi e ufficio stampa. Il nostro è stato un incontro fortunato, che ci permette di lavorare in perfetta simbiosi, unendo capacità
complementari.

Come si sta evolvendo questo bellissimo progetto?
Innanzitutto quest’anno Light Blowing è passato dallo stato di progetto a quello, molto importante, di format stabile, che a settembre vivrà il suo momento pubblico.

Come vengono selezionati i lavori che verranno presentati?
Si inizia con una selezione delle proposte, che devono rispondere a dei requisiti precisi, come l’essere prodotti inediti, in edizione limitata, che verranno presentati per la prima volta proprio qui. Nessuno deve ancora averli visti. Dopo averli scelti, inizia una fase essenziale, rappresentata dal dialogo e dall’incontro creativo tra
designer e Aziende che lavorano il vetro e i maestri vetrai di Murano.

Light Blowing, inserita nella settimana di The Venice Glass WEEK, ha conosciuto un successo immediato, sin dalla prima edizione. Immagino ne siate fiere.
Sì, molto. Vedere riconosciuto il proprio impegno è sempre una grande soddisfazione. Naturalmente è un risultato che condividiamo con tante persone, a iniziare dai nostri collaboratori. E poi, me lo lasci dire, questa mostra è davvero unica: per il luogo, incredibile, e per l’arte espressa in questi autentici capolavori di
vetro e luce.

Cosa vedremo in questa edizione?
Ci saranno delle novità, ad esempio si passerà dall’esposizione del prodotto a un ambito ancora più ampio e articolato. Ci saranno grandi installazioni, una prevede 76 luci e raggiungerà i 3 metri di altezza, dando un senso fortemente immersivo all’esperienza della visita.

Che pubblico è quello di Blow Lighting?
Preparato, curioso, internazionale. Come naturale sia a Venezia, una città aperta al mondo, all’arte e all’innovazione.

In questo ambito, avere Valverde come sponsor sembra una scelta quanto mai naturale…
Sì, perché rappresenta i nostri stessi valori, parla il nostro stesso linguaggio, a
iniziare dal design delle bottiglie, opera di un maestro come Matteo Thun.